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Abruzzo in moto: tra Campo Imperatore e il Gran Sasso


Itinerari Incantevoli tra Montagne e Natura Incontaminata


Campo Imperatore, il luna park abruzzese dei motociclisti del centro Italia: un meraviglioso scenario da scoprire in moto, a due passi dal cielo e a meno di due ore da Roma. Campo Imperatore anche detto “Piccolo Tibet” è l’altopiano più bello d’Italia da scoprire in moto. Chi non è mai stato in Abruzzo lo metta in cima alla lista dei posti da vedere almeno una volta nella vita, perché un paesaggio così non lo dimenticherà mai.


Lo abbiamo definito un “Luna Park” perché lo si può raggiungere da ogni versante e percorrere in ogni direzione, purché si arrivi all’Osservatorio Astronomico per godersi il panorama da film. Salendo da Assergi per il valico della Fossa di Paganica, o dal borgo medievale di Castel del Monte per il valico di Capo la Serra, oppure da Farindola per il Vado di Sole, l’orizzonte si estende, gli spazi si allargano, le dimensioni diventano immense quando ci si affaccia su Campo Imperatore. Situato nel cuore del massiccio del Gran Sasso, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si viaggia a una quota variabile tra i 1500 e i 1900 metri.


L’altopiano è caratterizzato dalla presenza di laghetti a forma circolare di modesta profondità tra cui spicca il Lago di Pietranzoni posto al centro dell’altopiano con ampia veduta alle spalle del Corno Grande. Merita una sosta per un respiro ad alta quota e tante foto.

Nella zona sud-est di Campo Imperatore, detta Fonte Vetica, circondata dal Monte Camicia troviamo l’unica zona boschiva dell’altopiano. Nelle vicinanze troviamo la cosiddetta “zona dei macelli” che sono dei punti di ristoro fissi che vendono salumi, insaccati, carni fresche e i tanto rinomati arrosticini abruzzesi, come il famoso Ristoro Mucciante. Il posto è famoso, oltre che per gli arrosticini, per la curiosità della sua storia: era stato costruito per ospitare il “Way Station Cafè”, l’autogrill della stazione di servizio Texaco presso la quale i protagonisti del film “Autostop rosso sangue” di Pasquale Festa Campanile si fermano a fare rifornimento, durante una gita in California. Finite le riprese del film, il signor Mucciante, che aveva un chiosco di carne poco distante, rilevò il locale e ne fece il ristoro che ora è conosciuto in tutto Abruzzo e non solo.

Inutile suggerirvi una sosta, per godervi un panorama mozzafiato e un pasto eccellente grazie alle apposite aree attrezzate con tavoli, fornacelle e barbecue.


L’accessibilità alla piana è garantita tutto l’anno grazie alla funivia del Gran Sasso, che dalla località Fonte Cerreto consente di raggiungere l’albergo di Campo Imperatore, stazione degli impianti sciistici. Durante l’inverno, molto spesso, gli accessi automobilistici sono chiusi a causa della neve, occorre quindi verificare sempre l’apertura delle strade.

L’altopiano è famoso nella storia d’Italia per essere stato l’ultima prigione di Benito Mussolini nel 1943, prima di essere liberato dai tedeschi. La sua camera nell’Hotel Campo Imperatore, con gli arredi originali perfettamente conservati, è oggi un museo a pagamento ed è visitato da curiosi e nostalgici. Lo stesso albergo è ancora oggi perfettamente funzionante e nelle vicinanze troviamo la piccola chiesa della Madonna della Neve.


Altro itinerario degno di nota, in moto e non solo, è il Passo delle Capannelle. Cantato da Carlo Emilio Gadda, amato da ciclisti e motociclisti il Passo delle Capannelle è un interessante valico degli Appennini abruzzesi. La strada, che si inerpica tra il Gran Sassoe i Monti della Laga, percorre quella che viene definita la Strada Maestra del Parco, e che collega Montorio al Vomano con Aminternum (L’Aquila).

Gran Sasso, Campo Imperatore e Paganica. Sono solo alcuni dei luoghi legati al percorso del Passo delle Capannelle, strada d’autoreche si dirama nel cuore pulsante dell’Abruzzo. A 1.300 metri sul livello del mare e con una pendenza massima del 6%, il valico si estende lungo una lunghezza complessiva di 60 chilometri, mettendo in comunicazione diretta Montorio al Vomano e Arischia. Più in generale, però, la SR577 si inserisce nel magnifico contesto naturale che collega Amatricee L’Aquila, due città legate dalla memoria dei terremoti del 2009 e 2016.


Un percorso che ricalca, almeno in parte, quello delle Capannelle risalirebbe addirittura all’epoca romana: la Via Cecilia, infatti, metteva in comunicazione Amiternum (L’Aquila) con Interamnia (Teramo).

Terra di transumanza, sulla quale erano presenti delle piccole capanne dei pastori (da qui il nome), fu per molto tempo terreno di “caccia” per i banditi. Qui, infatti, si concentravano i percorsi di chi doveva spostarsi da una parte all’altra del Gran Sasso, e dunque gli attacchi erano all’ordine del giorno.


Il percorso del Passo delle Capannelle prende il via da Campotosto, bella località dell’Abruzzo montano che sorge nei pressi dell’omonimo lago. Nonostante non sia molto conosciuto, questo specchio d’acqua – di circa 14 chilometri quadrati – è il secondo lago artificiale più grande d’Europa.

La sua genesi risale alla prima parte del Novecento, quando tre dighe furono innalzate per permettere il funzionamento delle vicine centrali idroelettriche. Di forma a V, ha due rami, quello di Campotosto e quello di Mascioni.

Prendiamo la SR577 che costeggia il Lago di Campotosto lungo tutta la sponda orientale, e iniziamo a percorrere i circa 24 chilometri che ci separano dal Passo delle Capannelle.

La strada non è particolarmente difficoltosa, si percorre con facilità e permette di ammirare le vette del Gran Sasso in lontananza.

Una volta oltrepassato il valico la strada si fa più tortuosa, poiché aumenta in maniera significativa il dislivello che scende verso il tratto aquilano. Si prosegue lungo la SS80, giungendo in altri 24 chilometri a L’Aquila, capoluogo abruzzese.














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