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I 5 luoghi da non perdere intorno al Gran Sasso.

Panorami unici, arrampicate, luoghi dello spirito...


  1. Strada maestra del Parco e delle Capannelle: Assolutamente da vedere. È una delle strade più belle del Centro-Sud Italia, un territorio di confine tra il massiccio del Gran Sasso e la catena della Laga che collega la provincia de L’Aquila con quella di Teramo attraversando il famoso Passo delle Capannelle. Man mano che si sale il paesaggio si allarga con grandi prati dove pascolano liberamente mandrie e greggi; ma il tratto più bello è proprio alla fine del percorso, fino al Passo delle Capannelle, a 1.300 metri di altitudine. Il nome ‘Capannelle’deriva probabilmente dalle piccole capanne di pastori dislocate lungo tutto il territorio; il valico, infatti, era utilizzato dalle greggi durante la transumanza dai monti abruzzesi verso le pianure romane. Preparatevi ad incontrare splendidi paesi, vigneti e oliveti, storiche abbazie e la magia silenziosa della vegetazione: il luogo giusto per chi vuole allontanarsi dal caos cittadino. Un luogo dedicato a tutti coloro che sono alla ricerca di un mondo diverso: un’esplosione di colori, sapori e suoni che cambiano al ritmo delle diverse stagioni e che lascerà senza parole anche il più esigente dei visitatori.

  2. Castel del Monte: Questo antico borgo è noto per le sue case in pietra e il suo affascinante centro storico.. Omonimo del castello pugliese patrimonio Unesco, Castel del Monte è un piccolo borgo arroccato, da sempre luogo simbolo della transumanza, che incanta con la bellezza e la maestosità del paesaggio che lo circonda. La radicata tradizione rurale ancora oggi rivive ogni 17 agosto, la Notte delle Streghe, credenza assai viva in paese soprattutto tra gli anziani, in cui si ripercorre il suggestivo rito delle sette sporte (archi) con uno spettacolo itinerante attraverso stretti vicoli e viuzze, a dar vita ad un antico culto compiuto dalle donne per allontanare le streghe. Anche qui non potrai esimerti dall’assaggiare il famoso canestrato locale dal sapore intenso, che ricorda il profumo dei prati. Degustarlo è come tornare indietro nel tempo e tutelarne la memoria è d’obbligo. È possibile visitare il Castello del Monte, un'antica fortezza che domina il paese.

  3. Gole del Salinello: Questa spettacolare gola, scavata dal fiume Salinello, offre uno scenario unico. Percorrere i sentieri tra le alte pareti di roccia è un'esperienza emozionante. Le Gole del Salinello si trovano all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Questa meravigliosa area verde è diventata nel 1990 una riserva naturale protetta, formata da una parte dalle suggestive pareti di roccia del canyon, con diverse cascate di acqua fresca e cristallina e la presenza di una vegetazione ricca e variegata, con alberi di faggio, di nocciolo, querce, stelle alpine e orchidee di montagna. Le Gole si sono create nel corso dei secoli grazie allo scorrere del fiume che ha levigato la roccia, modellandola grazie alla sua potenza. Il canyon si trova, nello specifico, tra i cosiddetti Monti Gemelli, ossia la Montagna dei Fiori con la sua cima più alta, il Monte Girella e la Montagna di Campli con la sua vetta più imponente, il Monte Foltrone. Il sentiero principale per il trekking è quello che parte da Ripe di Civitella e arriva fino alle cascate, con un dislivello di circa 150 metri e una distanza totale di 7 chilometri tra andata e ritorno. Il percorso è agevole, adatto anche ai bambini e agli animali domestici ed è ampiamente segnalato. Oltre al trekking, alle Gole del Salinello, è possibile preparare anche un barbecue nelle aree picnic attrezzate che si trovano lungo il percorso, concedendosi una pausa di relax nella riserva naturale. Sono tante le attività che si possono svolgere durante una visita alle Gole del Salinello. Quasi tutti i visitatori approfittando di questo suggestivo paradiso naturale per una piacevole escursione alle cascate. Gli appassionati di storia e archeologia possono optare per una visita all’antico Eremo e alla grotta di Sant’Angelo: una massiccia cavità che risale all’epoca preistorica e al cui interno sono stati ritrovati importanti reperti storici. Altri luoghi da visitare nei pressi delle Gole del Salinello sono l’Eremo di Santa Maria Scalena e i Ruderi Castel Manfrino. Nella riserva naturale abruzzese c’è spazio anche per le attività più estreme e impegnative. È infatti possibile anche arrampicarsi lungo le pareti della gola, naturalmente sotto la supervisione del personale esperto ed autorizzato che lavora presso le Gole. Nel periodo estivo e per chi non teme le temperature gelide del fiume è anche possibile fare un tuffo rinfrescante e rigenerante nelle acque limpide e cristalline del torrente che lambisce le rocce del canyon.

  4. Santuario di San Gabriele dell'Addolorata: Situato a Isola del Gran Sasso, il santuario è un luogo di grande spiritualità e architettura affascinante. Offre anche una vista panoramica sulla valle circostante. Il santuario di san Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente classifica lo colloca tra i primi quindici santuari più frequentati del mondo. Due milioni di pellegrini vi arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista San Gabriele dell’Addolorata. La sua fama non conosce confini. Sono almeno un migliaio le chiese a lui dedicate nei vari continenti. Un casello autostradale, ponti, viadotti, piazze, parcheggi, strade, scuole, ospedali portano il suo nome. Migliaia di persone nel mondo si chiamano Gabriele o Gabriella in suo onore. Un santo che attira ogni anno milioni di pellegrini, affascinati dalla sua vita e richiamati dai numerosi miracoli che Dio continua ad operare per sua intercessione. Il santuario dedicato al giovane santo è divenuto, in questi ultimi decenni, uno dei fenomeni più singolari della religiosità popolare nell’Italia di fine millennio. La fama del santo dei miracoli si basa su una ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto donati al santuario. Disegnato nella splendida cartolina che vede protagonista il Gran Sasso, è un luogo di culto famoso in tutto il mondo e viene visitato ogni anno da 2 milioni di fedeli, tra cui moltissimi giovani. Qui sono conservate le spoglie di, San Gabriele, Santo Patrono d'Abruzzo, di cui sono tantissime le testimonianze di miracoli di guarigione avvenuti grazie alla sua intercessione. Il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata si trova a Isola del Gran Sasso che, a sua volta, fa parte del Parco Nazionale, offrendo così non soltanto la possibilità di visitare un luogo importante per il sentimento religioso, ma anche di apprezzare il bellissimo panorama del paesaggio tutto intorno. Le origini del Santuario così come lo conosciamo fanno riferimento ad una piccola chiesa dedicata all'Annunziata accanto alla quale nell'anno successivo alla visita di San Francesco, nel 1215, si costruì un piccolo convento francescano che nel 1847 venne donato ai Passionisti, l'Ordine di San Gabriele. Accanto a questa costruzione storica, arricchita ed ampliata nel tempo, se ne è aggiunta una moderna, di struttura e di grandezza tali da poter accogliere comodamente l'enorme flusso di pellegrini e di fedeli che arrivano ogni anno. Nella chiesa nuova in estate si trovano le spoglie del Santo che durante tutto l'anno sono conservate in quella storica, all'interno di una statua metallica deposta in un'urna in bronzo dorato. Durante la visita al Santuario, oltre al momento dedicato al raccoglimento e alla preghiera, si ha la possibilità di conoscere i luoghi del convento in cui il Santo ha vissuto e di osservare, tramite una vetrata, la camera in cui è spirato, giovanissimo, nel 1862.

  5. Fortezza di Civitella del Tronto: La Fortezza di Civitella del Tronto è una delle più monumentali ed imponenti opere di ingegneria militare mai realizzate in Italia e con i suoi oltre 500 metri di lunghezza e i 25.000 metri quadrati di superficie. L'importanza di Civitella risiedeva nella decisione presa, intorno alla fine del XIII secolo, dagli Angioini - dominatori del Sud Italia - e dai papalini, di posizionare qui il confine fra Regno di Napoli e lo Stato pontificio. Tale posizione, unita alla natura aspra del territorio, fece del paese nel tempo, uno dei punti strategicamente più importanti per il controllo dei confini e delle dogane settentrionali. Il Forte, costruito su uno sperone roccioso di travertino, domina la vallata del Salinello, sull'antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Nel Rinascimento si presentava come una tipica cittadella fortificata con cinque torri, possenti mura con camminamenti di ronda e due bastioni a protezione della Porta Orientale duencentesca sulla Piazza del Cavaliere. Nonostante le opere recenti di restauro, sono ancora perfettamente visibili i caratteri tipici della fortezza spagnola, con una lunga rampa che raggiunge la cittadella, il Palazzo del Governatore del 1574, la chiesa di S. Giacomo, del 1604, e intorno gli alloggi per i militari, i magazzini e le cisterne. Sul lato orientale la grande Piazza d'Armi e l'acquartieramento delle truppe francesi a tipica pianta quadrata. Molti sono gli episodi militari che hanno visto protagonista Civitella, ma quello che è passato alla storia è la sfortunata difesa sostenuta contro i Piemontesi di Vittorio Emanuele II, protesi al raggiungimento dell'unità d'Italia; la guarnigione si arrese solo il 20 Marzo 1861, dopo che a Torino, 3 giorni prima veniva inaugurato il primo Parlamento nazionale. Anche per cancellare la memoria storica del nostro paese, l'esercito sabaudo cominciò l'opera di smantellamento della struttura che, abbandonata per più di 100 anni, è tornata alla luce dopo lunghi lavori di restauro, iniziati negli anni settanta ed ultimati nel 1983, sotto la supervisione della Soprintendenza BAASS dell'Aquila. La Fortezza, oggi dotata di un moderno ed efficiente sistema di visita, ospita il Museo delle Armi. Dal 16 Luglio al 10 settembre è possibile prenotare le 'Visite wild con il falconiere', (www.fortezzadicivitella.it) i falconieri Giovanni Granati e Athena Jitariuc vi attendono per accompagnarvi alla scoperta dell'arte della falconeria, con la loro equipe di rapaci e lupi cecoslovacchi, e delle peculiarità storiche e architettoniche della fortezza.


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